mercoledì 16 maggio 2012

Assasin 's creed Revelations!


Non deve essere stato semplice per Ubisoft realizzare Assassin's Creed Revelations, il terzo capitolo del franchise con protagonista Ezio Auditore da Firenze: tantissime sono le domande nate nelle menti dei fan della serie che necessitano di una risposta e troppe sono le necessità di innovazione richieste a gran voce per un gameplay che rimane fortemente ancorato al suo prototipo di ormai quattro anni fa. E non sorprende quindi vedere nei titoli di testa ben sei divisioni del publisher francese collaborare a questo enorme progetto, quello che dovrebbe chiudere l'arco narrativo di una storia che ha contrassegnato questa generazione di console ed è entrata a far parte della vita di moltissimi giocatori che in Altair prima ed Ezio successivamente hanno ritrovato dei veri e propri personaggi in taluni casi addirittura da idolatrare. Io, me ed EzioCi preme quindi evidenziare che non sarà semplice evitare alcuni spoiler essenziali per spiegare l'evoluzione della trama e allo stesso tempo ci sentiamo di segnalare da subito che a nostro parere Revelations non può essere goduto adeguatamente da chi non ha giocato ai precedenti esponenti della serie. Proprio per questo motivo daremo per scontato che chi legge questa recensione non è nuovo alle avventure di Desmond, Altair ed Ezio ma anzi le ha seguite con una certa attenzione indicando invece a chi è a digiuno della serie, di avvicinarsi prima a Brotherhood, se non addirittura ad Assassin's Creed 2, e quindi di prendere in mano Revelations.Torna al Sommario

Tre storie in una

Desmond Miles è in stato comatoso, attaccato in fretta e furia all'ultima release dell'Animus nel disperato tentativo di tenere in vita la sua mente completamente devastata dal contatto con la mela dell'eden. Siamo stati costretti a pugnalare a morte Lucy senza avere il reale controllo del nostro avatar sul finire di Brotherhood e ora vediamo la terribile scena ripetersi davanti ai nostri occhi poco dopo l'inizio di Revelations. Siamo all'interno di uno scenario surreale con le onde del mare che si infrangono su una spiaggia popolata da enormi monoliti grigi e nel cielo sculture di roccia che fluttuano. Il nostro primo contatto nei panni dello spaesato Desmond è con il soggetto 16 che in qualche modo ci fa da Cicerone per spiegarci il significato di questa Black Room dove sono attive soltanto le funzioni basilari dell'Animus e dove il nostro protagonista dovrà rivivere le azioni dei suoi antenati, ancora una volta, per cercare dei giunti mnemonici, delle entità astratte in grado di scindere la personalità di Miles da quella di Ezio e Altair e fargli così riprendere coscienzaanche nel mondo reale. È questo l'incipit di Assassin's Creed Revelations.

Io, me ed Ezio Appesantito dall'età e dal lungo pellegrinaggio, Ezio si ritrova così a sbarcare a Istanbul - o Costantinopoli che dir si voglia - nel 1511 dove farà la conoscenza di alcune figure storiche realmente esistite, in primis il principe Solimano, futuro Sultano dell'impero Ottomano e Manuele Paleologo, pretendente al trono bizantino e nuova guida dei templari. L'avventura del nostro protagonista nella meravigliosa città di confine tra Europa e Asia ci permetterà di conoscere due comprimari che accompagneranno Ezio per gran parte della sua permanenza a Costantinopoli: Yusuf, il mentore della gilda locale degli assassini e Sofia, libraria studiosa di antichi testi. E ovviamente in tutto questo strato denso di storia non poteva mancare proprio lui, Altair ibn La-Ahad, che ritroveremo in Revelations in una manciata di missioni a lui dedicate che ci faranno rivivere le sue gesta a Masyaf. Come nel caso delle missioni di Desmond, si tratta di sequenze piuttosto guidate dove molto poco è lasciato all'autonomia del giocatore e dove concretamente ci sarà ben poco da esplorare. Si tratta in fin dei conti di un eccezionale fan service dove è ben evidente l'abile maestria nella regia di Ubisoft in grado di far confluire le tre storie parallele in un finale scoppiettante e melanconico che pur lasciando aperto un filone narrativo, riesce a soddisfare gran parte dei videogiocatori. E giusto a titolo informativo, abbiamo impiegato circa 15 ore di gioco secondo il contatore interno per raggiungere il 70% di completamento. Non fatichiamo a immaginare che chi vorrà completare ogni singolo elemento di gioco difficilmente impiegherà meno di 20-25 ore.

Tutta mia la città

La struttura di gioco di Revelations rimane estremamente simile a quella dei suoi due predecessori con una manciata di piccole, ma sostanziali differenze e novità. Ci troviamo quindi al cospetto di un gameplay free roaming dove il giocatore è libero di perseguire una quantità piuttosto corposa di obiettivi secondari che si vanno ad affiancare alle classiche missioni essenziali per portare avanti la storia del gioco, ancora una volta suddivisa in diverse sequenze di DNA.Io, me ed Ezio Sarà quindi possibile scalare i vari punti di osservazione per sincronizzare la mappa di gioco e restaurare le botteghe sparse attraverso i quattro distretti in cui è suddivisa Istanbul. Non mancheranno ovviamente monumenti storici che potranno essere riportati al loro antico splendore e le classiche sedi di fazione con le cortigiane sostituite dagli athingani che permetteranno di sbloccare le varie prove e una serie di piccole missioni aggiuntive. Rimane valido anche il reclutamento di nuovi assassini già visto in Brotherhood e che si attiva incendiando i vari covi dei templari disseminati per la città una volta ucciso il capo che li gestisce. Ritorna anche la battaglia per il controllo del Mediterraneo, che ci consentirà di utilizzare i nostri seguaci in tutta una serie di missioni che modificheranno la forza del dominio dei templari in diverse città cruciali dell'Europa. Rispetto però al titolo precedente, non solo sarà possibile anche conquistare a tutti gli effetti i vari agglomerati urbani ma, a seconda della percentuale di possesso, vedremo confluire in modo periodico nelle tasche di Ezio quantitativi di moneta via via crescenti e avremo accesso a forniture costanti di componenti per le bombe (e su queste ritorneremo più avanti).Io, me ed Ezio Inoltre facendo guadagnare esperienza agli assassini, ci verrà offerta la possibilità di metterli a capo di uno dei covi liberati in città sbloccando delle ulteriori missioni secondarie. Se insomma da un lato abbiamo assistito a malincuore alla perdita delle cosiddette quest esotiche che portavano Ezio in giro per il mondo per completare le richieste di Leonardo e Machiavelli, dall'altro abbiamo notato una maggiore rifinitura nell'offerta accessoria alla trama principale. In altre parole contenuti più compressi ma di qualità sicuramente maggiore e senza quegli alti e bassi che contraddistinguevano invece le parti secondarie del prequel.Torna al Sommario

Pad alla mano

Ma arriviamo a parlare delle introduzioni più corpose. Partiamo dal sistema di allerta completamente ripensato. Ora la notorietà di Ezio in città non crescerà più soltanto commettendo omicidi e importunando le guardie ma anche eseguendo le azioni di restauro, acquistando merci, armi e componenti dell'armatura e anche svolgendo le varie missioni. Ma anche se i comportamenti delle guardie saranno molto meno influenzati dal grado di "crimine" raggiunto rispetto in passato, sarà essenziale tenerlo sempre sotto controllo corrompendo i banditori o uccidendo i funzionari in pattuglia (sono fortunatamente scomparsi i manifesti da strappare) pena l'assalto dei templari a un covo da noi liberato in precedenza. Raggiungendo infatti il livello massimo di allerta, un territorio diventerà conteso e dovremo recarci sul posto per dare il via a una sorta di mini-gioco essenziale per risolvere la disputa sul controllo. In una sorta di tower defence dovremo gestire una risorsa, il morale, per popolare alcuni tetti di svariate tipologie di combattenti con l'unico compito di bloccare un determinato numero di ondate di templari.
Particolarmente intuitivo e divertente sulle prime, questa divagazione sul gameplay classico tende a diventare estremamente ripetitiva in troppo poco tempo e a nulla serve la varietà nelle unità attaccanti e in quelle difensive. Anche la soluzione tecnica di una visuale libera nella rotazione ma bloccata nello zoom e nello spostamento ci ha lasciato piuttosto interdetti. Dove invece i ragazzi di Ubisoft sono riusciti alla perfezione nel loro intento è nella volontà di rendere ancora più frenetica, rapida e fluida la navigazione di Ezio tra le vie e i tetti della città. A farla da padrone in questo caso è la lama uncinata, particolare arma che verrà consegnata da Yusuf al nostro protagonista praticamente all'inizio del gioco e che gli permetterà di scalare molto più rapidamente i palazzi, di saltare sulla schiena dei nemici durante una corsa, di demolire al volo le barricate di legno che costeggiano le case e infine di sfruttare i cavi che collegano alcuni tetti dei palazzi offrendo persino la possibilità di assassinare al volo le guardie che si trovano vicino al punto di arrivo. Diventa insomma molto evidente la volontà di Ubisoft di rendere ancora più piacevole la fuga o l'azione stealth, piuttosto che il combattimento vero e proprio che con Revelations raggiunge nuove vette di semplicità. Il publisher francese non ha voluto insomma tornare sui suoi passi modificando quello che per molti è l'unico vero elemento negativo del gameplay: i combattimenti rimangono uno contro uno e anzi ora più che mai è fortissima la sensazione di potenza che si prova controllando Ezio che tra armi da lancio, lame taglienti e bombe è a tutti gli effetti una vera e propria macchina da guerra immortale. Fortunatamente rimangono diversi elementi di sfida in grado di riportare verso l'alto la difficoltà del gioco come le numerose missioni dal sapore stealth dove farsi beccare dal nemico equivale alla sconfitta istantanea con immediata ripetizione del ricordo.Io, me ed EzioArriviamo infine alle bombe. Combinando i numerosi componenti che possono essere raccolti dai cadaveri, guadagnati attraverso le missioni di Ezio e dei suoi assassini o comprati nelle varie botteghe, potremo creare tre diverse tipologie di bombe che andranno ad occupare altrettanti slot nell'inventario. Ci sono le bombe letali il cui scopo è quello di uccidere il nemico, le bombe debilitanti che servono a mettere il nemico in posizione di svantaggio durante il combattimento e infine le bombe diversive utili per attirare l'attenzione del nemico in una precisa zona prima che ci abbia individuato. In comune queste tre tipologie hanno la selezione della tipologia di involucro che spazia da mine a contatto, a bombe che esplodono all'impatto o dopo alcuni rimbalzi o ancora in grado di appiccicarsi al nemico e il tipo di polvere da sparo che determina l'area di azione dell'esplosivo ma differiscono poi per gli agenti utilizzati per determinare l'effetto. In totale avremo centinaia di diverse combinazioni tra cui poter scegliere per la felicità dei giocatori più tattici. Peccato soltanto che sia possibile portare un massimo di tre bombe per tipologia, cosa che costringe il giocatore a tornare con frequenza disarmante al banco di creazione per riassemblare la sua bomba preferita.
UN RINGRAZIAMENTO A CRICRI E A LALLO!
VOTO: 89
COMMENTO FINALE DI CRICRI:
Un gioco ottimo che non aggiunge niente rispetto agli altri capitoli, che rimane sempre uguale e con una storia più facile e meno spettacolare... La prossima volta più novità!

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